Nella lotta agli incendi boschivi l’utilizzo degli UAS (droni) è diventato indispensabile per mitigare i rischi degli uomini impegnati nei soccorsi e per agire nello stesso tempo con immediatezza e velocità al fine di evitare danni che possono essere inestimabili.
Il Centrosud dell'Italia brucia, con gli oltre 1200 interventi dei vigili del fuoco nelle ultime 48 ore. In Abruzzo domenica 1 Agosto un vasto incendio ha devastato a Pescara la Riserva Dannunziana, con turisti evacuati e intossicati e stabilimenti balneari distrutti dalle fiamme che in alcuni casi hanno raggiunto le abitazioni.
In Sardegna da più di una settimana in diversi centri dell'isola si cerca di contrastare l'avanzare delle fiamme. Il caso più drammatico con i danni più grossi riguarda il Montiferru e i centri della Provincia di Oristano dove i roghi hanno raso al suolo oltre 20 mila ettari di terreni distruggendo vegetazione, boschi, campi coltivati, case e aziende agricole e ucciso animali di allevamento e selvatici. Un disastro di proporzioni inimmaginabili.
In queste situazioni di emergenza, l’utilizzo degli UAS (droni) è diventato di fondamentale importanza negli interventi sugli incendi boschivi difficilmente controllabili che metterebbero a rischio l’incolumità dei piloti dei mezzi aerei e di tutte le squadre impegnate nelle operazioni di soccorso. Infatti, essendo minima la finestra temporale di contenimento tra l’inizio del focolaio e il divampare di fiamme, l’uso dei droni in questa fase offrono ai Vigili del Fuoco ed ai soccorritori della Protezione Civile la visuale completa e dettagliata dell’area coinvolta, con l’indicazione delle coordinate geografiche e la direzione delle fiamme, aiutandoli a prendere decisioni immediate sui movimenti delle squadre di soccorso e sulla popolazione da evacuare.
L'incendio che ha colpito la Riserva Dannunziana (foto Luca Terzini)
La prevenzione degli incendi
Prima: ispezione e monitoraggio del territorio
L’utilizzo dei sistemi UAS sulle aree a rischio incendio consente da un lato di effettuare una vera e propria scansione del territorio codificando le aree con maggiore grado di infiammabilità e velocità di combustione elaborando i dati raccolti con le termocamere radiometriche, dall’altro di monitorare il territorio per prevenire gli atti dei piromani e di poterli individuare in tempo reale.
In caso di incendio tutti dati raccolti dal drone permetteranno di ricostruire il percorso delle fiamme arrivando fino al punto d’innesco, consentendo di individuare la causa dei roghi e di facilitare l’identificazione dei responsabili che li hanno generati, nel caso fossero dolosi.
Consapevolezza immediata della situazione
Durante: visione in real time e gestione dei soccorsi
L’utilizzo dei droni fornisce un quadro dettagliato della situazione poiché sono in grado di acquisire una mole elevata di dati ed informazioni. A tal riguardo i droni da noi utilizzati come il DJI Matrice 300 RTK sono equipaggiati con una fotocamera Ultra HD che consente di osservare la situazione in tempo reale per monitorare facilmente le operazioni sul campo, e da una termocamera radiometrica ad elevata risoluzione che permette di localizzare le radiazioni termiche indicanti la presenza di persone intrappolate o di focolai d’incendio (le così dette zone calde) che sono sul punto di espandersi, anche nelle aree più offuscate dal fumo denso.
I droni, volando ad una quota inferiore rispetto a quella degli elicotteri, permettono anche di esplorare spazi chiusi e zone ad alto rischio in cui gli elicotteri non riescono ad avvicinarsi per motivi di sicurezza, consentendo così di decidere in pochi attimi la tipologia e la quantità di risorse da impiegare in un intervento.
Inoltre, grazie alla trasmissione in live streaming su canali criptati e sicuri, la sala operativa riesce a visualizzare in tempo reale le immagini del drone ed a utilizzarle per prendere decisioni basate su informazioni certe.
Dopo: mappatura 3D delle aree ed analisi dei danni
La Riserva Dannunziana al termine dell'incendio (foto Luca Terzini)
I droni a supporto della sicurezza dei soccorritori
L’utilizzo dei droni come supporto dall’alto alle squadre di soccorso durante gli interventi permettono di monitorare il loro lavoro e far sì che si muovano nella giusta direzione ed in sicurezza. Possono essere utilizzati anche per valutare la possibilità di inviare eventuali rinforzi ed avvertire i soccorritori di pericoli imminenti, come ad esempio l’avvicinarsi delle fiamme, frane e crolli.
I droni, quindi, favoriscono la gestione efficace delle emergenze dando la disponibilità di una visuale chiara e completa dell’area oggetto dell’intervento consentendo di prendere decisioni tempestive per l’incolumità dei soccorritori.
Drone DJI Matrice 300 RTK ed un Vigile del Fuoco
“Nella gestione delle medie-macro emergenze i sistemi UAS come i nostri DJI Matrice 300 RTK sono diventati uno strumento di valore inestimabile per moltiplicare le forze a sostegno degli uomini impegnati in tutte le fasi del loro lavoro: dalle misure di prevenzione, alla gestione degli incidenti e alle operazioni di soccorso, fino al rilevamento post-evento” - afferma Gilberto Gregoris, Operation Manager di NETF DRONE. “Le potenti camere montate a bordo ci consentono di avere a disposizione un quadro chiaro dell’evento, di analizzare la vegetazione e di generare precise mappe 3D che mostrano quali possono essere le aree più soggette a rischio incendio”.
In conclusione, possiamo affermare che l’utilizzo dei droni diventa indispensabile per mitigare i rischi degli uomini impegnati nei soccorsi e per agire nello stesso tempo con immediatezza e velocità al fine di evitare i danni inestimabili che le fiamme possono provocare alle persone, cose ed a tutto il sistema ambiente.
Fotogallery dell'incendio avvenuto nella città di Pescara (foto Luca Terzini)
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